#1 La nascita di un maestro
#1.1
La storia di Aldo Manuzio ha inizio a Bassiano, piccola località del Lazio meridionale poco distante dalla città di Sermoneta, a quei tempi sede della potente famiglia dei Caetani. In questo borgo il futuro editore nacque in una data imprecisata collocabile tra il 1449 e il 1455.
Circa lo stato sociale della famiglia dei “Mandutii” poco è noto. Stando a un recentissimo studio di Maria Teresa Caciorgna, è probabile che Aldo abbia ricevuto la prima istruzione presso il capitolo della chiesa bassianese di Sant’Erasmo, oppure presso un tutore laico nell’ambiente culturalmente vivo di Sermoneta.
Doveva comunque trattarsi di un nucleo familiare non sprovvisto di mezzi di sostentamento, se si considera che nel 1468 Aldo riuscì a trasferirsi a Roma per poter proseguire gli studi. Nella città capitolina il giovane poté seguire le lezioni degli umanisti Gaspare da Verona (che frequentava anche la corte di Sermoneta) e Domizio Calderini.
Fu lì che probabilmente Manuzio ebbe occasione di entrare in contatto per la prima volta con i prodotti del nascente mondo della stampa. Erano quelli, infatti, gli anni in cui i due tipografi tedeschi Konrad Sweynheym e Arnold Pannartz erano riusciti a introdurre nella città dei papi l’invenzione di Gutenberg, stampando le opere di Cicerone (1467; 1468) e di sant’Agostino (1468).
#1.2
Uno dei più significativi incontri della storia intellettuale di Manuzio fu, nel 1475, quello con il pedagogo e umanista Battista Guarino, che a Ferrara lo introdusse allo studio del greco.
Nella città estense, dove rimase dal 1475 al 1480, Aldo non solo apprese e coltivò la lingua di Platone ma maturò anche il profondo amore per la cultura greca che segnò tanta parte della sua produzione editoriale e che lo accompagnò lungo il corso di tutta la sua esistenza. Dopo le prime esperienze come istitutore privato e ormai divenuto a tutti gli effetti un grammaticus (cioè un insegnante di livello intermedio), Manuzio si trasferì a Carpi.
Qui nel 1480 venne scelto come precettore dei principi Alberto e Lionello Pio, molto probabilmente dietro suggerimento dello zio materno dei due fanciulli, Giovanni Pico della Mirandola, che doveva aver conosciuto Aldo durante il suo soggiorno ferrarese. Nel 1482, infatti, il maestro bassianese soggiornò per qualche mese alla Mirandola, dove strinse amicizia con l’umanista cretese Emanuele Adramitteno, la cui influenza fu fondamentale per lo sviluppo degli studi greci di Aldo.
A Carpi, Manuzio portò avanti la sua missione pedagogica con soddisfazione crescente, riconoscendo in Alberto Pio il suo allievo prediletto e avviandolo all’amore per le lettere. Infatti, oltre a essere un brillante discepolo, il giovane fu visto da Aldo come un principe esemplare, capace di assorbire il meglio della cultura umanistica e di utilizzarla come strumento fondante della sua missione politica.
#1.3
La vocazione pedagogica di Aldo, che peraltro rimase intatta anche dopo la “svolta” editoriale, sfociò nella scrittura delle Institutiones grammaticae. Si trattava di un manuale di grammatica latina che, stando a una lettera inviata alla principessa di Carpi Caterina Pio datata 14 marzo 1487, Manuzio compose perché fosse utilizzato dai suoi discepoli Lionello e Alberto per il progresso dei propri studi.
È importante constatare come la produzione “letteraria” di Aldo sia stata costituita nella pratica soltanto da due opere, entrambe di natura manualistica, e cioè dalla grammatica latina, che, lui vivente, conobbe varie edizioni a stampa sotto differenti titolazioni, e da quella greca, pubblicata postuma nel novembre 1515.
La missione culturale che sempre caratterizzò l’esistenza di Manuzio fu, infatti, basata in gran parte sulla sua personale esperienza di umanista inteso come grammaticus, maestro.Fu il pedagogo Manuzio, attraverso la sua vocazione educativa unita al profondo amore per la cultura ellenica, a creare quell’innovativo programma editoriale che unì alla produzione di testi fondamentali per lo studio della lingua greca come le grammatiche di Lascaris o di Teodoro Gaza (spesso corredate da traduzioni latine o da strumenti sussidiari come le tavole esplicative), quella delle opere dei grandi autori classici.
La prima versione della grammatica latina fu stampata nel 1493 a Venezia dal futuro socio di Aldo, Andrea Torresano, e fu dedicata dall’autore al discepolo Alberto Pio, il quale avrebbe giocato un ruolo fondamentale nell’avvio dell’attività tipografico-editoriale del suo vecchio maestro.